E' una scelta di coerenza la nostra. Quella del matrimonio civile, intendo. E voi
che ci conoscete così bene, saprete sicuramente il perchè. E quindi non c'è bisogno
di spiegarlo, no?
Abbiamo deciso
di fare un passo avanti nella nostra relazione, un passo che segni l'inizio di un nuovo
cammino e che allo stesso tempo prosegua nella direzione che abbiamo iniziato
a percorrere parecchi anni fa.
Il Matrimonio
civile è l’unione di due persone finalizzata alla reciproca solidarietà, oltre che
al mantenimento ed all’educazione dei figli.
Se sul piano
affettivo si tratta dunque del coronamento di una promessa d'amore, su quello giuridico
il matrimonio rappresenta un accordo a cui la legge riconosce un valore contrattuale
vincolante, per i contraenti e per tutta la società.
Il Matrimonio
si definisce Civile quando è celebrato davanti ad un Ufficiale di Stato Civile,
ed è assoggettato agli articoli previsti dal codice civile e dalle leggi speciali.
Certo detta così
altro non è che fredda e semplice burocrazia. Ciò non toglie che per noi rimane
una scelta di infinito calore. Ed è proprio per restituirci un po' di quel calore
(e colore) che abbiamo deciso di non farci sposare da un addetto comunale scoglionato,
ma da un amico. Qualcuno che conosce bene noi e la nostra relazione e che nonostante
ciò ancora ci sopporta.
Perchè il matrimonio
sia valido deve comunque essere celebrato alla presenza di un Ufficiale di Stato
Civile, la cui funzione è quella di coadiuvare l'officiante nella celebrazione.
E qui siamo stati fortunati perchè, invece dell'addetto comunale scoglionato, abbiamo
trovato quello matto come un cavallo (così se un giorno dovessimo scoprire che il
matrimonio non è valido, sappiamo perchè).
L’officializzazione
del Matrimonio Civile si divide in tre parti principali:
- La
lettura di tre articoli del C.C. che regolano il matrimonio
- Un’esplicita dichiarazione nostra nel volerci sposare
- La
lettura dell’atto di matrimonio e la sua firma da parte nostra, dei
testimoni e
dell’ufficiale di stato civile
I
tre articoli che verranno letti sono:
Art.
143.
Diritti e doveri reciproci dei coniugi.
Con
il
matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e
assumono i
medesimi doveri.
Dal
matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza
morale e
materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla
coabitazione.
Entrambi
i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle
proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o
casalingo, a
contribuire ai bisogni della famiglia.
Art.
144.
Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia
I
coniugi concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare e
fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e
quelle
preminenti della famiglia stessa. A ciascuno dei coniugi spetta il
potere di
attuare l'indirizzo concordato.
Art.
147
Doveri
verso i figli
Il
matrimonio impone ad ambedue i coniugi l'obbligo di mantenere,
istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle
loro
capacita', inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto
dall'articolo 315-bis.
Art.
315-bis c.c.
Diritti e doveri del figlio
Il
figlio
ha diritto di essere
mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel
rispetto
delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue
aspirazioni. Il
figlio ha diritto di crescere in famiglia e
di mantenere rapporti significativi con i parenti. Il
figlio minore che abbia compiuto gli anni
dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento, ha
diritto di
essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano. Il
figlio deve rispettare i genitori e deve
contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze
e al
proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa.
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